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venerdì 12 giugno 2015

Le mamme al centro

LE MAMME AL CENTRO
Se non ci fossero le mamme, chiuderebbero tutte le scuole, tutti gli stadi, tutti i parlamenti, tutte le parrocchie...Se non ci fossero le mamme, il mondo chiuderebbe!

Dunque, punto primo: onore alle mamme! La loro 'festa' ha anche questo scopo: ricordarci la dignità della madre. Dire 'mamma' è dire 'grandezza', è dire 'mistero', è dire 'importanza'.
Per esprimere la grandezza della madre, gli ebrei hanno un simpatico proverbio: "Dio non potendo essere ovunque, ha creato le mamme".
Napoleone (1769-1821), avvertito della malattia della madre, le scriveva: "Cara mamma, mi dicono che la tua salute vacilla. Mamma, tu non stai bene! Scrivimi. Rassicurami! Perché che cosa sarebbe di me, se sulla terra non esistesse qualcuno più grande di me!?". Grandezza della mamma!
Dunque, punto secondo: la madre, per prima, non può perdere il senso del suo valore! A proposito, ha tutte le ragioni il noto divulgatore scientifico Piero Angela (1928) a mandarci questo intelligente messaggio quanto mai urgente oggi: «Immersa nei pannolini, nelle pappe, nei rigurgiti, la mamma si sente spesso frustrata intellettualmente, ma può ritrovare una diversa prospettiva se è consapevole che la sua intelligenza, il suo talento, la sua sensibilità sono praticamente le sole cose che permettono a qual batuffolo umano di emergere dalla notte animale e di diventare un essere pensante.
Tocca a lei plasmare, modellare, stimolare la nascita dell'intelligenza, della creatività, della personalità: il suo compito è molto simile a quello di uno scultore, di un pittore, di un musicista.
Il figlio è in buona parte sua 'composizione', per la quale occorre altrettanto talento quanto può occorrerne ad un artista per realizzare una creazione personale. E forse di più!».
Importanza della mamma!

Quindici punti luce
Dunque, punto terzo: la madre patentata sente la responsabilità d'esser madre. La brava mamma non può accontentarsi d'avere un cuore ben fatto; deve anche avere una mente illuminata per aiutare i figli ad impaginare bene la vita. In concreto, nel cervello della mamma riuscita hanno preso dimora alcuni punti luce, come questi:
• Ogni carezza è una piccola vittoria.
• Il bambino non è mai solo un tubo digerente.
• È meglio un bambino con una patacca in più che un bambino con una patacca in meno.
• Abolire le ringhiere è pericoloso, abolire i 'no' è da pazzi.
• Il bambino non si manda a letto: si accompagna.
• Di tanto in tanto una sorpresa nello zainetto, è una strategia che funziona sempre.
• Le parole innaffiano l'anima.
• È da saggi scrivere qualche volta sulla bocca: 'chiusa per nervi!'.
• È sempre meglio un sorriso che un brontolio.
• Se continuo a dirgli che è un buono a nulla, finirà per crederci.
• Il baccano non dà mai una mano!
• Bimbo che non gioca, gioia ne ha poca.
• La mancanza di tenerezza è più insidiosa della fame.
• Passati i dieci anni è difficile mutar panni.
• Perdere la pazienza, passi; perdere la speranza, mai!
Quindici punti luce che, connessi con un cuore ben fatto, fanno delle mamme i capolavori più preziosi del mondo.

I PROVERBI DELLA MAMMA
• Se la pernice prende il volo, il piccolo non sta a terra.
• Chi vuole buon arrosto, badi alla fiamma; chi vuole buoni figli, badi alla mamma.
• La madre vede di più con un occhio che un padre con dieci.
• Se la madre ride, il sole può anche non sorgere.
• I passi della mamma sono l'andatura del figlio.
• Cento uomini possono fare un accampamento; ma ci vuole una madre per fare una casa.
• La mano che dondola la culla, governa il mondo.

BILANCIO POSITIVO
La psicologa Anna Maria Battistin è convinta che "un figlio può rappresentare dei limiti alla carriera, alla libertà, alla vita economica". Ma aggiunge subito: "Io sostengo che noi abbiamo dai figli molto più di quanto diamo loro. Ogni donna che ha con il suo figlio un rapporto abbastanza buono, se fa un bilancio della sua vita, si accorge che, in fondo, è un bilancio molto positivo".
Un'altra madre confessa: "Il figlio è il più bel regalo al cuore!".
Un padre conclude: "I figli impediscono ai genitori di cadere nel baratro. Gridano il loro bisogno di amore e permettono così a papà e mamma di intraprendere il loro cammino interiore".

A LORO LA PAROLA
• 
"Quando sei stanca perché hai lavorato tutto il giorno, devi ancora lavare i piatti, lavare la biancheria, stirare, mentre noi guardiamo la televisione!" (Monica, nove anni).
• "Vorrei avere la tua buona volontà di lavorare, mamma, ma non vorrei assomigliare a te per la tua nervosità!" (Diego, dieci anni).

Autore: Pino Pellegrino
Fonte: Il bollettino Salesiano maggio 2015
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