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giovedì 6 novembre 2014

L'arte di educare: Seminare

1- SEMINARE
Seminare è la mossa-base dell'arte di educare

Educare, infatti, è un arte che richiede pazienza: oggi si getta un seme...domani si raccoglierà.
Hanno trovato in Egitto chicchi di grano risalenti ai tempi dei faraoni; qualcuno li ha seminati: dopo pochi mesi ondeggiavano spighe ripiene di ottimo frumento!
Potenza del seme!
Per questo l'educatore crede nel seme.
Poco, tanto..., non importa: lui semina.
Semina fin dai primi giorni della vita del figlio.
Semina l'amore perché senza amore non si vive.
Semina il coraggio perché la vita è sempre in salita.
Semina la speranza perché la speranza è la spinta per continuare.
Semina l'ottimismo perché l'ottimismo è il motorino d'avviamento di tutto.
Semina un buon ricordo perché un buon ricordo può diventare la maniglia a cui aggrapparsi nei momenti di sbandamento.
Semina Dio perché Dio è il basamento di ogni cosa.
L'educatore semina!
Semina perché il seme è molto più di una speranza: è una garanzia. Lo diceva bene il poeta libanese
Kahil Gibran (1883-1931): "La tempesta è capace di disperdere i fiori, ma non è in grado di sradicare i semi".
Al poeta libanese fa eco il grande scrittore russo
Feodor Dostoevskij (1821-81): "Occorre solo un piccolo seme, un minuscolo seme che gettiamo nell'animo di un uomo semplice ed esso non morirà, ma vivrà nella sua anima per tutta la vita, resterà nascosto in lui tra le tenebre, tra il lezzo dei suoi peccati, come un punto luminoso, come un sublime ammonimento".
D'accordo al cento per cento!
Insomma il bravo genitore è un buon seminatore! Seminare è il suo primo dovere.
San Bonaventura (1217-1274) diceva: "Il merito non sta nel raccogliere molto, ma nel seminare bene" (Grazie per l'incoraggiamento!).
Seminare è la sua prima responsabilità.
Il proverbio recita: "Chi semina chiodi, non vada in giro scalzo!".
I cinesi hanno questa bella immagine: il bambino è come un foglio bianco, tutti quelli che gli passano vicino gli lasciano un segno, gli gettano un seme.


PREZIOSA È LA SERA
Il momento più propizio per seminare è la sera!
Di sera è più facile avere pensieri miti, pensieri di pace. La sera è benigna, è tenera, è discreta.
Per questo è l'occasione magica dell'incontro e dell'intimità.
Di sera sentono anche i sordi, perché di sera si parla con il cuore.
Non sprechiamo la sera!
Lo scrittore tedesco
Johann P. Richter (1763-1825) era convinto che "le parole che un padre dice ai figli, di sera, nell'intimità della casa, nessun estraneo le sente al momento, ma alla fine la loro eco raggiungerà i posteri".
BOUTIQUE PEDAGOGICA
• "I bambini d'oggi sembra sappiano tante cose, e le sanno, ma sotto il bambino tecnologico c'è quello eterno che non può vivere senza l'affetto e l'amore di qualcuno" (
Mario Lodi, maestro scrittore).
• "Il bambino non è un animaletto da addomesticare. Insegnargli a fare riverenze, smorfie, salutini, è ridicolo ed inutile. Non manchiamogli di rispetto. Anche se piccolissimo ha la sua dignità" (
Marcello Bernardi, pediatra).
• "Nei grandi allevamenti dell'Ovest americano non è permesso, nelle fattorie, adoperare nessuna espressione volgare. Se una 'pedagogia animale' ha simili esigenze nelle regioni selvagge del Far West, può la 'pedagogia umana' rimanere indietro?" (
F.W. Foerster, pedagogista).
• "Alla larga dalla saggezza che non piange, dalla filosofia che non ride, dalla grandezza che non si inchina davanti ai bambini!" (
Kahil Gibran, poeta libanese).

Autore: Pino Pellegrino

Fonte: Il Bollettino Salesiano febbraio 2013


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